Gli Artisti Del Beat Onto Jazz Festival - Renato Sellani & Max De Aloe

Renato Sellani & Max De Aloe

RENATO SELLANI Nato a Senigallia, in provincia di Ancona, nel gennaio 1927 a dodici anni, precoce autodidatta, siede già dietro l’organo della chiesa parrocchiale per poi dedicarsi al pianoforte.

MAX DE ALOE - armonica cromatica Nasce a Busto Arsizio il 18 marzo 1968 e inizia a studiare il pianoforte classico nel 1981 per poi dedicarsi allo studio del pianoforte jazz e successivamente dell'armonica cromatica...

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RENATO SELLANI Nato a Senigallia, in provincia di Ancona, nel gennaio 1927 a dodici anni, precoce autodidatta, siede già dietro l’organo della chiesa parrocchiale per poi dedicarsi al pianoforte.

I suoi inizi professionali sono a Roma alla fine degli anni Quaranta dove collabora con Piero Piccioni, Umberto Cesari e con il trombettista americano Bill Coleman. Nel 1958 si trasferisce a Milano dove ha l’occasione di unirsi a Franco Cerri, Gil Cuppini e di entrare a far parte dello storico gruppo Basso-Valdambrini. Iniziano le collaborazioni con i grandi come Chet Baker, Lee Konitz e poi Gerry Mulligan, Helen Merril, Stephane Grappelli, Buddy Colette, Herb Geller, Phil Woods, solo per citarne alcuni. La sua particolare sensibilità musicale lo hanno portato ad accompagnare le più grandi cantanti di tutti i tempi come Sarah Vaughan, Ginger Rogers, Lilian Terry, Shirley Bunnie Foy, Mina. Ha inciso moltissimi dischi sia come sideman, sia come solista tra i quali sono da aannoverare “Un pianoforte per due innamorati” e poi “My point of view”, “Renato Sellani & Gianni Basso”, “A nostro modo”, “Speakin Lowly” e i più recenti “Autoritratto” e “Tu musica divina” in duo con Massimo Moriconi.

Dal pubblico non jazzistico Sellani è conosciuto sia per la sua intensa attività di compositore di musica per il teatro come “Aspettando Godot” di Samuel Beckett per il Piccolo di Milano, “I sei personaggi in cerca d’autore” per la compagnia di Tino Buazzelli o per il “Gigi” portato recentemente al successo da Ernesto Calindri, sia per la partecipazione a numerosi trasmissioni televisive.

MAX DE ALOE - armonica cromatica Nasce a Busto Arsizio il 18 marzo 1968 e inizia a studiare il pianoforte classico nel 1981 per poi dedicarsi allo studio del pianoforte jazz e successivamente dell'armonica cromatica, strumento che ormai predilige e con cui collabora in differenti formazioni soprattutto di stampo jazz e musica brasiliana.

E" stato allievo dell"armonicista classico Willi Burger, tra i più affermati solisti di armonica cromatica a livello mondiale. Ha collaborato in concerti e/o in sala di registrazione con alcuni musicisti di fama internazionale come Mike Melillo, Don Friedman, Shirley Bunnie Foy, Thilo Wagner, Gilbert "Bibi" Rover, Sebastien Chaumont, Adi Souza, e con alcuni dei più importanti jazzisti italiani come Franco Cerri, Renato Sellani, Gianni Coscia, Nicola Arigliano, Bruno De Filippi, Gianni Basso, Massimo Moriconi, Barbara Casini, Ares Tavolazzi, Simone Guiducci, Nando de Luca, Marco Detto, Gegè Munari, Antonio Zambrini, Alberto Marsico, Giampaolo Ascolese, Michele Ascolese, Raffaello Pareti, Francesco Petreni, Sandro Gibellini, Paolo Brioschi, Riccardo Fioravanti, Stefano Bagnoli, Wally Allifranchini, Marco Ricci, Eddy Palermo, Lorenzo Petrocca, Tito Mangialajo Rantzer, Raimondo Campisi, Stefano Dall'Ora, Nicola Muresu, ecc. Tra le registrazioni più significative: -Max De Aloe - "La danza di Matisse" (Splasch Records CDH 701.2) -Marco Detto – "In The Air" (Splasch Records CDH 717.2) -Renato Sellani Quartet – "Il poeta" (Abeat ABJZ 001) -Mike Melillo-M.De Aloe-M. Moriconi–"E la chiamano Estate" (Philology w 188.2) -Max De Aloe Quartet (con Gianni Coscia) – "Racconti Controvento" (Abeat ABJZ003) -Antonio Turconi – "Lettere dal bagnasciuga" (ABLG 002) -Barbara Casini Quartet – "Uma voz para Caetano" (Philology w 232.2) -Max De Aloe Quartet (con Gianni Coscia) – "L'anima delle cose" (Abeat ABJZ0019) Il suo cd "Racconti Controvento" è stato votato tra i migliori cd di jazz dell'anno 2001 nel referendum "Top Jazz" che il mensile "Musica Jazz" ha realizzato tra sessantacinque giornalisti di jazz di tutte le testate specializzate e dei più noti quotidiani italiani. Inoltre nello stesso referendum il giornalista Dario Beretta ha votato Max De Aloe come miglior nuovo talento del 2001. Si è laureato nel 1993 all"Università Statale di Milano con una tesi in sociologia della musica dal titolo "La musica leggera come consumo e aggregazione giovanile" e per una decina di anni ha realizzato per alcune testate giornalistiche articoli rivolti alla critica musicale e ai rapporti tra i giovani e la musica. Collabora alla realizzazione di progetti di unione di poesia-teatro-musica come testimonia lo spettacolo "Jazz, poesie e altri naviganti" realizzato nel 2002 con l'attrice Claudia Donadoni sulla vita di Chet Baker e recentemente ha dato vita a una collaborazione con Giuseppe Conte, tra i più significativi poeti contemporanei. Si è esibito in importanti rassegne, festival e in prestigiose sedi tra le quali "Estate Fiorentina 2000" (con il Mike Melillo Trio), Stars and Bars di Montecarlo (con Shirley Bunnie Foy), Four Seasons Hotel di via Montenapoleone a Milano, Villa San Sebastiano di Roma, Principe di Savoia e SuperStudio di Milano, Conservatorio di Novara, ecc. Divide la sua attività professionale tra quella concertistica e quella didattica. E" fondatore e direttore del Centro Espressione Musicale di Gallarate, dove insegna teoria musicale, pianoforte moderno e armonica cromatica ed è docente dell'Accademia d'Arti e Mestieri dello Spettacolo del Teatro alla Scala di Milano per corsi finanziati dal fondo sociale europeo. Attualmente tra i progetti più interessanti: Max De Aloe Quartet con Coscia-Moriconi-Bagnoli o Beccalossi-Piccolo-Stranieri ; Renato Sellani Quartet; progetti di musica brasiliana con Adi Souza e Barbara Casini ; Quartetto di tango; spettacoli di musica e poesia Estratto rassegna stampa "....'Racconti Controvento' è un disco dispensatore di atmosfere e di poesia. Poesia priva di inutili tensioni e ricca di orizzonti languidi che ci invitano a riflettere sull'inutilità di tanto jazz italiano. E' il disco che avrei sempre sognato di fare- incontro di ance e di mantici fisiologici e artigianali - che si materializza leggero e soave per volontà di Max De Aloe, uno dei più sensibili autori del jazz italiano moderno" – Gianandrea Pasquinelli – "Bluestime" "...L'armonica jazz è ancora una bestia abbastanza rara ma Max De Aloe sa come domarla. De Aloe ottiene un suono particolarmente dolce dall'armonica. Una timbrica affascinante e un po' uniforme e priva di vibrato quasi come la voce di Chet Baker." Jason Bivins – "Cadence Magazine" New York " è un cd che fa bene al cuore per un giovane jazzista italiano altamente consigliato. Lo scrivo spesso e lo ribadisco anche in questa occasione: fatelo venire a suonare nel jazz club della vostra città." Marco Crisostomi – Audioreview "....C'è un mistero nel cuore del sound di Max De Aloe e nelle profonde radici del suo approccio armonico al jazz che è impenetrabile. il suo è un disco importante in ogni sua parte e quasi certamente farà sì che ognuno ascoltandolo riconsidererà all'armonica un ruolo a pieno titolo nel jazz.." Thom Jurek – "All Music Guide"-USA "...Immaginazione e ricordi si confondono grazie a questa musica vellutata, discreta all'occorrenza, lirica e mutevole. Capace di incantare scivolando tra il silenzio e le stelle. Qualità che appartengono a Max De Aloe, bizzarro inventore, all'armonica cromatica, di melodie che sembrano fluttuare nel tempo.." Davide Ielmini – Corriere della Sera – 11.09.02 "...De Aloe piega le particolarità tecniche di uno strumento "controvento" ad esigenze espressive precise: suona con quasi totale assenza di vibrato, dipana assoli in cui a serpentine e grappoli di note preferisce i "racconti": cioè uno sviluppo narrativo, naturalmente incline ad un lirismo brumoso, allusivo. Ma la sorpresa di questo album è di aver unito all'armonica la fisarmonica, quella di Gianni Coscia, in un sodalizio timbrico tra i più rari della storia del jazz..." Pietro Mazzone – Il Giornale della Musica – gennaio 2003

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